Arrampicata libera

Arrampicata libera
Photo by Steve Bruce / Unsplash

Il termine Arrampicata oggi indica l'insieme delle discipline sportive, discendenti dell'Alpinismo, nate a partire dagli anni settanta. Mentre l'alpinismo classico ha come scopo quello di ascendere avventurosamente una montagna, l'arrampicata ha come scopo il puro divertimento o la competizione sportiva, anche lontano da ambienti montani, su vie dove le protezioni sono normalmente già presenti, ponendo enfasi sulle abilità ginniche.
L'Arrampicata libera, o Free Climbing, può essere definita come la salita di un ostacolo, sia esso una parete rocciosa, naturale espressione e terreno preferito su cui l'arrampicata si è sviluppata in tutte le sue forme, sia esso un sasso, un pannello artificiale o una qualsiasi struttura urbana nel quale l’arrampicatore affronta la progressione con il solo utilizzo del corpo.


Questo non esclude l’utilizzo di attrezzatura, come la corda, l’imbracatura e i rinvii, ma tale equipaggiamento è usato esclusivamente per l’assicurazione, ossia per limitare i danni in caso di caduta.
Si tratta di una disciplina complessa caratterizzata sia da un aspetto fisico motorio che da una importante componente psicologica, infatti l’approccio mentale è importante quanto una buona preparazione fisica, dal momento che spesso determina il successo o la non riuscita di un’ascesa. Con la mente lucida è più facile decidere se sia il caso di affrontare un passaggio difficile o di rinunciare.
Anche la caduta, che rappresenta l’insuccesso, è un momento importante da analizzare con cura e per questo molto educativo: una volta a terra sarà facile isolare e capire la dinamica del fallimento. Impossibile quindi migliorare senza saper meditare sugli errori commessi e senza correggere i propri limiti: si impara così ad avviare un’autocritica che avrà effetti positivi sulla nostra autostima.